Distributori automatici e manutenzione, come si puliscono?

Distributori automatici e manutenzione, come si puliscono
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Per quanto le manutenzioni delle macchine siano costanti, la semplice pulizia al momento della ricarica si dimostra insufficiente nell’ottica della prevenzione a lungo termine. In virtù della collocazione e dell’intenso carico di servizio, i distributori automatici di bevande calde possono costituire delle cospicue riserve di batteri. Non a caso, si dice che “ai batteri piace il caffè” e gli studi a tal riguardo lo confermano.

Le operazioni di base sono quelle attuate a ogni ricarica della macchina, è essenziale lavare ogni elemento che venga in contatto con i prodotti e igienizzare accuratamente le parti esterne. Questo trattamento costituisce un primo livello di prevenzione, da ripetersi ogni qualvolta l’operatore rifornisca il dispositivo.

Nello specifico, la pulizia ordinaria deve sempre riguardare:

  • parte esterna;
  • coppette dei prodotti;
  • apparato erogatore e vano bicchieri;
  • secchio di raccolta dei liquidi;
  • scivolo di bicchieri e palette;
  • beccuccio di somministrazione dello zucchero.

La manutenzione preventiva: a cosa può servire?

L’aspetto della prevenzione sanitaria è essenziale quando si tratta di distributori automatici alimentari. Non di secondo livello è l’elemento della manutenzione preventiva, si tratta di una procedura che deve essere attuata a cadenza periodica. Lo scopo è quello di prevenire i guasti meccanici e i connessi disservizi da parte della macchina distributrice.

La manutenzione preventiva a cosa puo servire

Un esempio concreto può essere descritto dalla spiacevole esperienza dei residui polverosi che costituiscono il deposito all’interno della tazzina da caffè. Sebbene il cliente possa attribuirli ai granuli di macinazione del caffè, nella realtà questi si rivelano essere dei residui carboniosi che si staccano dal portafiltro. Vista in quest’ottica, l’omessa manutenzione del gruppo caffè può comportare la caduta qualitativa del prodotto e la relativa pubblicità negativa.

Una manutenzione preventiva adeguata è, quindi, in grado di garantire al cliente un prodotto che soddisfi degli adeguati standard qualitativi. Non di secondaria importanza, la manutenzione preventiva evita le perdite causate da guasti meccanici.

Distributori automatici, qual è la procedura di pulizia

Il sistema HACCP suggerisce le procedure scaturite dalla analisi del rischio nelle attività di vending, i passaggi proposti costituiscono l’approccio mirato che l’operatore è tenuto ad adottare ogni qualvolta ricarichi un distributore automatico di bevande e alimenti.

Si parte dalla dotazione necessaria; all’interno di una borsa lavabile è necessario che l’incaricato porti: dei detergenti corredati da relativa scheda tecnica, della carta a perdere, un panno spugna, dei guanti a perdere e dell’acqua all’interno di uno spruzzino per i passaggi di risciacquo. È fondamentale che la borsa sia facilmente lavabile in modo da garantire l’igiene del contenuto.

La sanificazione prevede che, identificata la macchina, l’operatore deterga le mani – con acqua e sapone o mediante soluzione disinfettante – prima di procedere. Solo allora egli può procedere al caricamento del distributore (bicchieri, palette, zucchero, caffè, solubili e ogni altro prodotto).

Si può quindi passare al lavaggio e risciacquo delle componenti.

  • Coppette e sgocciolatoio si lavano con acqua corrente in un lavandino, si asciugano con la carta a perdere e si trasportano in un sacchetto usa e getta per essere rimontati nel distributore.
  • Gruppo, scivoli dei bicchieri, imbuto del caffè ed erogatore dello zucchero vengono puliti.
  • Sacco dei fondi e bidone di raccolta dei liquidi vengono svuotati e sanificati insieme ai piani, alle pareti interne ed esterne della macchina.

Seguono poi la verifica, il collaudo e la lettura dei dati.

È bene distinguere la pulizia ordinaria da quella periodica: la prima deve riguardare necessariamente le vaschette per le polveri solubili, l’area portabicchieri, i tubi di distribuzione, gli ugelli di erogazione, i miscelatori, la vaschetta di raccolta dei liquidi e il pannello di selezione.

Pulizia del distributore automatico, ogni quanto è necessaria?

Se la manutenzione preventiva ricorre ogni cinquemila erogazioni, la pulizia ordinaria è necessaria a ogni ricarica della macchina. Vi è poi la pulizia periodica – quella del gruppo caffè e bevande nonché delle superfici – che può essere eseguita anche più volte nel corso del mese. Ogni tre mesi si ricorre alla igienizzazione straordinaria al fine di garantire lo standard qualitativo delle erogazioni. I distributori che utilizzano un refrigeratore necessitano invece della pulizia del gruppo frigo a cadenza bimestrale.

Distributore automatico del caffè, la decalcificazione in pratica

L’intera operazione parte dallo svuotamento dell’air break, la vaschetta che evita il reflusso di acqua a causa della depressione nel punto di allaccio alla rete idrica. È quindi necessario aprire il contenitore per versarvi la soluzione decalcificante per macchine a uso alimentare. In genere, si versa il decalcificante sino a metà del contenitore. È quindi possibile procedere a 6-10 cicli di lavaggio prima di procedere al lavaggio dell’air break e alla preparazione dei caffè di prova.

Il deflusso di liquido bianco all’interno del contenitore di scolo è indicativo della rimozione di ossido di calcio dalle pareti della caldaia. Ecco che l’operazione, ripetuta con una periodicità di tre o quattro volte annuali, concorre al mantenimento di un buono stato operativo della macchina.

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