La generazione Z e il suo crescente amore per il caffè

La generazione Z e il suo crescente amore per il caffè
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Dalle tazzine consumate al bancone fino ai bicchieri di creazioni esteticamente di grande impatto: l’evoluzione del consumo di caffè tra le diverse generazioni racconta i cambiamenti della società. Quel che non è mai mutato negli anni è senza dubbio l’amore per una bevanda da gustare quotidianamente, pur in forma diversa, come dimostra il crescente apprezzamento da parte dei giovanissimi della generazione Z.

All’interno di quest’approfondimento faremo un viaggio alla scoperta di abitudini di consumo e tendenze, sottolineando che tutte le generazioni possono trovarsi d’accordo davanti a un buon caffè, come quello che si ottiene con i distributori in comodato d’uso offerti da World Matic.

Prima generazione boomer

Gli individui nati tra il 1946 e il 1964 fanno parte di una generazione sola, nonostante presentino tra loro notevoli differenze. Dal punto di vista delle abitudini di consumo, quel che accomuna senza alcun dubbio i boomer è l’amore per la tradizione.

Tutti i riti che permettono di rendere omaggio a un passato considerato più semplice e avvolto in un velo di nostalgia vengono considerati quasi sacri. Tra questi spicca un piccolo gesto quotidiano, la cui importanza va in realtà ben oltre l’apparente semplicità. Si tratta della tazzulella di caffè al bar, che deve essere necessariamente espresso classico. Una miscela aromatica e intensa con parti di Arabica e parti di Robusta, le cui dosi non sono specificate e soprattutto non interessano ai consumatori, è il punto di partenza per servire al cliente una piccola tazza di caffè fumante.

Il marchio è quello di fiducia, scelto tra le opzioni commerciali delle realtà locali (ma non per forza) e declinato su tovaglioli e altri elementi. L’ispirazione di riferimento è senza dubbio la tradizione napoletana, impreziosita dalle parole evocate nelle canzoni di Eduardo e Pino Daniele, testimoni di un mondo in evoluzione tranne che per il modo di consumare il caffè.

Nell’abitudine di andare al bar per gustare una tazza di caffè espresso si cela molto di più della non volontà di cambiare, o di ritrovare la semplicità in apparenza perduta. Il rapporto con il barista, le interazioni con altri clienti occasionali o fedeli, i piccoli gesti ripetuti: tutto questo e tanto altro ruota attorno a un caffè che viene apprezzato per la sua intensità.

Per i boomer il caffè si beve solo ed esclusivamente al banco, di fronte al barista con il quale si è instaurato un rapporto oppure si scambia qualche parola mentre si è di passaggio. Le mode del momento rappresentano semplici alternative di un cuore immutabile. I clienti della generazione nata nel secondo dopoguerra ordinano cappuccino, macchiatone caldo o freddo.

I più anziani optano per il classico corretto, mentre chi ha voglia di un tocco di dolcezza e creatività si spinge fino al marocchino con cacao. Anche se i boomer, specialmente i più giovani, hanno sperimentato nel corso degli anni recenti diverse variazioni sul tema, quel che non muta è il concetto di un caffè che diventa simbolo di rito sociale perpetrato nei decenni.

I millennial e il rapporto con il caffè

Chi è nato dopo il 1980 e fino alla metà degli anni Novanta fa parte della generazione dei millennial, alla quale negli ultimi tempi sono stati attribuiti diversi comportamenti poco compresi dai boomer.

Tra questi spicca proprio l’amore per il caffè, ma inteso in modo molto diverso da quello che invece caratterizza i loro genitori o zii. Si tratta di una concezione più facile da esplorare se si risale all’origine di questo conflitto generazionale nato negli Stati Uniti, dove intorno al caffè millennial e boomer fanno i conti con le prospettive sociali ed economiche molto ridotte dei primi rispetto ai secondi. Qui i boomer non erano abituati a considerare il caffè per asporto, popolarizzato da Starbucks e altre catene di minore successo, un elemento essenziale della vita quotidiana.

L’avvento di catene come Starbucks ha portato invece i millennial ad avere una concezione completamente diversa del caffè. Quando le persone nate tra gli anni Ottanta e Novanta hanno iniziato ad affacciarsi sul mondo del lavoro, con notevoli difficoltà a causa della crisi del 2008, hanno mostrato di essere a pieno titolo la generazione abituata alla globalizzazione. Ecco perché i millennial amano sperimentare miscele e metodi di preparazione completamente diversi, rivelano una notevole competenza in merito ai vari angoli del mondo da cui provengono i chicchi.

Con curiosità e voglia di distinguersi, il millennial concepisce il caffè come un’occasione di viaggiare senza spostarsi, esplorando luoghi e conoscenze.

In tal senso si spiega l’attitudine a considerare il caffè una bevanda simile al vino: i millennial desiderano comprendere il terroir di origine, ma soprattutto i metodi di estrazione e successiva preparazione. Negli anni scorsi si sono fatte largo tante alternative alla classica moka, come testimonia ad esempio la diffusione del chemex.

Sono cambiate anche le caratteristiche estetiche dei luoghi privilegiati dove consumare un caffè caldo o freddo. Traendo ispirazione dai locali più trendy di Londra e New York, nelle zone più cosmopolite del Bel Paese hanno fatto capolino ambienti dal design minimal con mattoni a vista.

I gusti dei ventenni della generazione Z

I gusti dei ventenni della generazione Z

Disincantati ancor più dei millennial, perché cresciuti già senza particolari prospettive rosee in gioventù, gli appartenenti alla generazione Z sono abituati sin dalla tenera età a utilizzare i social media. In concomitanza con il primo lockdown della pandemia e con la diffusione di Tik Tok, i ragazzi hanno scoperto una tendenza virale dalla Corea del Sud, un luogo da cui arrivano attualmente molte ispirazioni.

Si tratta del Dalgona, che trae il nome da un dolcetto diffuso proprio nella nazione asiatica e si ottiene dall’unione di caffè solubile, zucchero e acqua. Al mix si aggiunge latte caldo o freddo a piacere, per un effetto di contrasto cromatico ideale da immortalare e condividere. Quando hanno potuto lasciare l’isolamento delle loro case e ritrovarsi assieme ai coetanei, i giovani della generazione Z hanno avuto modo di portare avanti la tradizione del caffè per asporto, da consumare camminando non prima di aver scattato la foto perfetta.

Anche se non si tratta di dalgona, i giovani prediligono comunque bevande a base di caffè molto creative e colorate. Dal frappuccino fino ai mix originali con l’aggiunta di alcuni ingredienti particolari: la generazione Z non rinuncia al caffè ma nemmeno all’espressione della propria personalità, attraverso ordinazioni che riflettono l’ecletticità della gioventù contemporanea.

L’iced coffee in spiaggia

Con l’arrivo dell’estate si moltiplicano ulteriormente i modi di consumare il caffè, lasciando spazio a bevande ghiacciate dalle mille sfumature aromatiche. Anche in questo caso l’estetica gioca un ruolo cruciale. Il caffè ghiacciato da sorseggiare sotto l’ombrellone offre una perfetta occasione per uno scatto che testimonia il relax tanto agognato.

L’iced coffee viene interpretato da ogni stabilimento in maniera diversa, anche se tra le tendenze più interessanti spiccano certamente gli shakerati corretti, che uniscono a ghiaccio e caffè alcuni sapori che si sposano alla perfezione, tra cui whisky e sambuca con un tocco di caramello. Meglio però evitare di esagerare, onde evitare di patire ancora di più il caldo.

Distributori di caffè in comodato con World Matic

brio touch

Data l’importanza del caffè e la variabilità con la quale viene consumato da ogni individuo, è indispensabile dotare qualsiasi spazio lavorativo o comune di un distributore di ultima generazione.

Quelli proposti con la valida formula del comodato d’uso da World Matic si distinguono per l’efficienza, ma soprattutto per il gusto delle bevande, che possono mettere d’accordo tutte le generazioni attorno a una deliziosa tazza di caffè, cappuccino o altre opzioni più creative.

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