Qual è la differenza tra Caffè Arabica e Robusta?

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Il caffè è la seconda materia prima più scambiata al mondo dopo il petrolio. In capsule, in grani o in polvere, il caffè costituisce una costante sugli scaffali dei supermercati. Esistono oltre 100 specie di caffè ma le più prodotte e vendute sono l’Arabica e il Robusta.

Noi di World Matic abbiamo entrambe le miscele disponibili quando forniamo i distributori di caffè automatici in comodato d’uso.

Qual è la differenza tra Caffè Arabica e Robusta?


La pianta del caffè che produce i chicchi Robusta si chiama Coffea Canephora e quella che produce Arabica si chiama Coffea Arabica. Le loro origini sono comuni: entrambe le specie di caffè, infatti, provengono dall’Africa ma il caffè Arabica è originario degli altipiani etiopi mentre il Robusta cresce spontaneamente in Costa d’Avorio, nella foresta congolese e in Uganda. Oggi, il più grande esportatore di Robusta è il Vietnam.

C’è chi sostiene, infine, che da un punto di vista etico il caffè Arabica sia preferibile al Robusta, per via dei metodi di coltivazione: il metodo del Robusta, infatti, è molto più meccanizzato e richiede meno manodopera. Può quindi essere potenzialmente più dannoso per le infrastrutture sociali e l’ambiente.

Entrambe le qualità sono quotate in borsa: l’Arabica è nel listino di New York. Il suo valore è circa il doppio di quello del Robusta.
Il caffè Robusta è quotato, invece, alla Borsa di Londra, dove il suo valore è da due a quattro volte inferiore rispetto all’Arabica.

Caratteristiche organolettiche e differenze


Innanzitutto, la prima grande differenza tra caffè Arabica e caffè Robusta risiede nel contenuto di caffeina.

Il caffè Arabica, infatti, contiene caffeina tra l’1 all’1,5%, il che gli consente di essere bevuto in tutta tranquillità e in qualsiasi momento della giornata. Il caffè Robusta, invece, è particolarmente consigliato a inizio giornata perché il suo alto contenuto di caffeina garantisce un risveglio energico, gustoso e deciso.

L’Arabica, in particolare, è l’unica specie di caffè con 44 cromosomi. Il suo contenuto è costituito da olii al 18%, zuccheri all’8% e caffeina tra lo 0,9% e l’1,7%. Il Robusta, invece, è costituito per il 9% da olii e per il 5% da zuccheri. Il contenuto di caffeina varia dal 1,6 al 2,8%.

L’Arabica, dunque, contiene quasi il 60% in più di grassi e quasi il doppio della concentrazione di zuccheri rispetto al Robusta. Questo fattore probabilmente ha anche un grande impatto sulle preferenze.

Il CGA è, poi, un altro elemento di distinzione. Si tratta di un importante antiossidante e deterrente per gli insetti: l’Arabica ha un tasso di CGA del 5,5-8%, quello del Robusta è, invece, del 7-10%.

Il risultato? L’Arabica ha chicchi più profumati, che producono un infuso ricco di aroma, delicatamente acidulo, meno astringente e più dolce rispetto al Robusta, perché contiene più zucchero e meno caffeina.


Qual’è la loro provenienza?

Il nome del caffé Arabica riprende quello della penisola da cui proviene. Lo Yemen è stata, infatti, la prima regione in cui l’Arabica è stato consumato e gustato.
Esistono quasi 200 tipi di Arabica classificati in sottospecie:

  • Bourbon coltivato in Brasile, Medio Oriente, India e Indonesia
  • Catuai, Caturra e Typica coltivate in America Latina
  • Mocha, tipica dell’Etiopia e dello Yemen (è un nome generico che integra una grande diversità botanica)
  • Blue Mountain proveniente dalla Giamaica

Il caffè Arabica rappresenta il 70% della produzione mondiale: i cinque maggiori paesi produttori sono Brasile, Colombia, Messico, Etiopia e Guatemala. La pianta del caffè, originaria dell’Etiopia, è alta tra i 2,5 e i 4,5 metri ed è un albero fragile che cresce lentamente negli altopiani, tra gli 800 e i 2000 metri sul livello del mare. Teme le zone climatiche rigide e predilige temperature comprese tra 15 e 24°C. Ha, inoltre, bisogno di molta umidità e ombra. Per questo motivo spesso si mescola ad altre piantagioni per proteggersi dal sole. L’Arabica viene coltivata su terreni ricchi di acidi e minerali, elementi essenziali che contribuiranno al suo aroma.

Il Robusta può raggiungere quasi dieci metri ed è resistente a molte malattie, insetti o condizioni meteorologiche estreme. ll suo nome originario è Coffea Canephora: solo in un secondo momento si cominciò a usare il termine Robusta, in virtù della sua adattabilità e della sua resistenza a climi secchi e agli attacchi dei parassiti.

Tuttavia, la pianta di Robusta teme il gelo: viene coltivata in pianura a un’altitudine inferiore rispetto all’Arabica, tra 0 e 800 metri sul livello del mare in un clima caldo che oscilla tra i 24 ei 30°C e spesso in pieno sole. In queste condizioni e grazie alla sua crescita molto rapida, questa specie di pianta del caffè è più facile da coltivare rispetto all’Arabica. 

I cinque principali produttori di caffè Robusta sono Indonesia, Uganda, Costa d’Avorio, India e Vietnam.

I chicchi

Un chicco è un chicco, in teoria. Eppure, quelli dei caffè Arabica e Robusta possono facilmente essere distinti.

A prima vista, i chicchi di Robusta sono molto più tondi, mentre quelli di Arabica sono più ovali.

Il chicco di Arabica è di forma ovale o allungata e può essere di colore rosso, giallo o viola, quello di Robusta è più piccolo e rotondo, di colore da giallo a marrone. L’Arabica fiorisce dopo ogni stagione delle piogge e i suoi frutti impiegano nove mesi per maturare. Dà quindi chicchi di caffè ovali di colore da verdastro a giallo.

I fiori di Robusta sbocciano, al contrario, in modo irregolare e i suoi frutti maturano dopo dieci-undici mesi. La pianta del caffè Robusta produce chicchi di un colore che varia dal giallo al marrone.

Sapore e gusto differenti

Ovviamente, Arabica e Robusta differiscono anche per corpo e aroma. In linea generale, il sapore del Robusta è più corposo, più amaro e il suo gusto è più potente: è, però, poco aromatico. Il caffè Arabica, al contrario, è più morbido, meno corposo, con grande finezza aromatica al palato. L’espresso di Arabica ha una crema fine, compatta, color nocciola tendente al bruno rossiccio e un gusto rotondo e piacevolmente acidulo. I componenti vegetali contenuti in quantità maggiori rispetto al Robusta sviluppano spesso un aroma di cioccolato che si mescola a una nota finale di caramello.

Il caffè Robusta ha un aroma meno sviluppato, un gusto più amaro, corposo, terroso, irregolare rispetto all’Arabica. Viene per questo spesso miscelato con l’Arabica al fine di ridurne l’amarezza. Per il suo retrogusto astringente (sensazione di secchezza al palato), il Robusta non è molto apprezzato dai produttori di caffè e dai torrefattori artigianali.

Qual è il migliore o il più preferito?

Rispondere a questa domanda è difficile. Tutto dipende dal palato.
In linea generale, i Paesi esteri tendono a ricercare l’Arabica per la sua finezza, i suoi aromi sottili e la sua ricchezza. È questo anche il motivo della sua quotazione in borsa superiore rispetto a quella del concorrente.

Inoltre, mentre è possibile trovare in commercio polvere di caffè Arabica 100%, il Robusta è spesso miscelato all’Arabica (ma sempre in proporzione minore), proprio a causa del suo gusto così forte e deciso che tende all’amaro. La finezza dell’Arabica e la potenza del Robusta insieme definiscono il gusto autentico dell’espresso italiano.

In Italia, le preferenze sono spaccate quasi a metà e sono in tanti coloro che non rinuncerebbero al Robusta, considerata da molti la qualità di caffè per eccellenza.

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